Qui di seguito il comunicato stampa dell’Anti-Rep inviato ai media nazionali e distribuito oggi pomeriggio ai membri del Gran Consiglio Ticinese.
Il Collettivo Anti-Repressione Ticino (Anti-Rep) si occupa di monitorare il rispetto dei diritti delle persone che si trovano confrontate con situazioni di repressione istituzionale. È un gruppo di appoggio che presta sostegno legale alle persone coinvolte in atti lesivi della propria dignità e libertà individuale.
Durante le giornate antimilitariste organizzate a Lugano dal Coordinamento Precari Esistenziali (CPE), in concomitanza con le giornate nazionali dell’esercito svoltesi a Lugano dal 20 al 25 novembre, ha dunque seguito con attenzione la mobilitazione.
Possiamo confermare che ci sono stati 11 fermi nei confronti della Clown Army sul lungolago di Lugano e altri 5, 4 dei quali sempre nei confronti della Clown Army, davanti alla centrale di polizia di Via Bossi.
Inoltre grazie ai/alle nostr* osservatori/trici sul posto, alla documentazione fotografica e video, alle testimonianze e ai referti medici che abbiamo raccolto e visionato abbiamo potuto stilare un bilancio dell’accaduto. Questo materiale ci permette oggi di ipotizzare che durante la giornata di domenica 25 novembre la polizia ticinese (comunale e cantonale) abbia abusato della propria autorità. Secondo gli elementi in nostro possesso essa ha fatto uso massiccio di violenza fisica, verbale e psicologica nelle strade e all’interno della centrale di polizia. In via Bossi gli agenti hanno caricato i pacifici manifestanti alle spalle e ignorando il principio di proporzionalità.
Per questa ragione sono state depositate 5 denunce, da parte di singoli e con il sostegno dell’Anti-Rep, al ministero pubblico contro l’operato degli agenti e del corpo di polizia. Le accuse sono: aggressione, abuso di autorità, sequestro di persona, lesioni gravi e subordinatamente semplici.
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